“A ogni inizio sezione ho inserito alcuni appunti sulla poesia che raccolgo da un po’ di tempo. Mi sarebbe stato consigliato di raggrupparli a parte per non appesantire i testi già dal primo verso e non intimidire il Lettore e forse confonderlo. Credo fosse un consiglio tutt’altro che infondato, ma non m’importa. Mi piace l’idea di presentarli come una sorta di siparietto o piccolo test di tenuta. Nei mesi hanno anche avuto la funzione di tenere viva in me la domanda sul senso che avrebbe scrivere poesia quando è evidente che non interessa quasi a nessuno. Le ragioni dell’ormai nota condizione di quest’arte sono di certo più profonde di quanto gli appunti avrebbero l’ambizione di indicare; andrebbero forse ricercate nel progressivo offuscamento di quello sfondo arcaico da cui il linguaggio emerse, per arrivare allo sradicamento di quest’ultimo, così iperinformato, iperspecializzato, privo di misura e in bilico sul nulla. Però è un fatto che quanto si possa definire “verità” lo si domandi alla tecnica - dispensatrice di scienza, tecnologie sofisticate, produttrice seriale di cose - non più all’arte, né alla filosofia né alla religione (…) / dalla nota dell’autore
In copertina: La mia testa © particolare, 70x100
pastello e olio su carta telata, di Massimiliano Marrani
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