Possiamo allora affermare che questa silloge aforistica di Fernando Menéndez conferma in pieno l’inesauribile vitalità del genere più conciso, più arduo nella sua essenzialità, che l’universo della scrittura conosca. Non solo: laddove pare che tutto sia già stato detto, è sorprendente il modo in cui Menéndez riesca a estrarre dal déjà entendu, dei risvolti inediti e dei punti di osservazione ancora del tutto inesplorati. Quella del nostro autore è dunque un’interpretazione della realtà atemporale tanto peculiare quanto insolita; capace infatti di sorprendere, fornendo nuovi spunti al nostro immaginario.
(Anna Antolisei)
I disegni della cover e interni sono di Josè Fernando Menendez
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