La poesia di Pierfrancesco Gatto è, a mio avviso, più che un'esperienza di lettura, un'esperienza sensoriale. Leggendo, ci si rende conto che il tentativo di comprendere praticamente i contenuti di questi scritti, porterebbe ad una snaturazione degli stessi, proprio perché ricchi di una espressività inspiegabile. Temi ricorrenti si ritrovano nella descrizione di paesaggi e luoghi del nostro Sud, come il mare e la stessa Copertino, paese in cui vive lo scrittore. Si nota, inoltre, una ricorrente inquietudine che salta fra la decadente materialità corporea e la ricerca di un benessere esistenziale che sia oltre... Oltre cosa? Forse è proprio questa la ricerca costante che Pierfrancesco racconta con la sua poesia: credo che voglia ricercare solo la leggerezza, quella essenziale dell'essere, che vada oltre il peso del corpo, oltre il pensiero della vita, oltre l'imbarazzante, giornaliero sfiorare della morte, in ogni sua forma; oltre l'annichilimento delle tradizioni, oltre il volere, oltre Dio. (dall’introduzione di Maurizio Leo)
L’immagine in copertina è stata realizzata da Giada Rosafio per la raccolta di versi di Pierfrancesco Gatto
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